VARESE E DINTORNI

  • VARESE

Il centro della città si svela al visitatore attento, che non si accontenta di attraversarla di corsa lungo il percorso che dall’autostrada porta alla sua periferia ovest: per scoprire Varese occorre muoversi a piedi e avere la pazienza di entrare nei suoi cortili, sotto i suoi portici.
Qui è nascosta la magia: affreschi dimenticati sulle pareti di antichi palazzi, caffè storici, edifici che raccontano di monasteri e chiese ormai abitate dai nuovi cittadini. Si respira un’aria di borgo ottocentesco, non troppo grande, operoso, ma attento alla bellezza, lindo senza essere lezioso.
La basilica di San Vittore e il romanico battistero valgono una sbirciata, per le opere contenute, che ci riportano non solo ai tempi dei vescovi Borromeo, ma anche alla storia più antica e medievale della città.
Appena fuori dal tracciato delle vecchie mura, ormai dimenticate, ecco il Palazzo Estense, oggi sede del municipio, circondato da un parco pubblico curato e spettacolare, una finestra sui fasti settecenteschi della città, ricordata da Leopardi come la Versailles di Milano.


  • SANTA MARIA DEL MONTE E IL SACRO MONTE

Poeti e scrittori, pellegrini e studiosi, artisti e semplici turisti, ciascuno ha parole proprie per raccontare l’esperienza di questo luogo, che incanta da secoli ogni visitatore, con il fascino della sua bellezza.
Un borgo difensivo in epoca romana e medievale, un luogo di devozione che si è espresso in strabilianti opere d’arte dal romanico ai giorni nostri, un punto panoramico tra i più spettacolari di Lombardia: da qui lo sguardo si allarga dalle Alpi svizzere alle prime catene degli Appennini. E poi ristoranti e caffè storici, in cui provare a scoprire le ricette segrete di biscotti e di liquori tramandati per generazioni. Raggiungere il monte può essere un’esperienza appagante lungo il percorso delle cappelle del rosario, definito “teatro montano” per la spettacolarità delle opere d’arte, in dialogo con il contesto naturale. Non manca nulla al Sacro Monte di Varese per trascorrere ore di assoluta pace, per i sensi e per lo spirito e se il soggiorno si dovesse prolungare, gli hotel in stile liberty del borgo potranno far rivivere i fasti dell’epoca della Belle Epoque italiana.


  • CASTIGLIONE OLONA

Castiglione Olona vanta una storia antica, le testimonianze di arte, di fede, di storia ancora visibili, fanno di questo borgo un luogo raro e prezioso.
E’ nel XV secolo che il cardinal Branda Castiglioni, nativo del paese, decide ed attua la trasformazione del borgo. Progetta e fa costruire palazzi e chiese degne di una grande città, con un mecenatismo ed un amore per la propria terra davvero non comuni. Così il borgo diventa uno dei primi esempi di città ideale dell’umanesimo italiano, che rispecchia i canoni architettonici della città rinascimentale.
Nel centro storico si possono visitare il Palazzo Vescovile, la Chiesa “di villa” e il complesso della Collegiata, realizzato dove sorgeva l’antico castello e dove troviamo il lavoro di Masolino da Panicale, artista toscano tra i più grandi mediatori della straordinaria epoca di passaggio dal Gotico al Rinascimento.


  • CADORNA CASSANO VALCUVIA

Valcuvia, dal latino vallis cum via: valle con via, a ricordare il ruolo di collegamento e di passaggio che questa terra ha rappresentato per tutta la sua lunga storia, una porta sulle Alpi che andava protetta, ad ogni costo, durante la Prima Guerra Mondiale. Ecco la ragione per cui proprio in Valcuvia possiamo ancora trovare molte e ben conservate tracce di quella che fu la Linea di Difesa alla Frontiera Nord, meglio conosciuta come Linea Cadorna. La guerra ha risparmiato questi luoghi, dove non si è mai combattuto, ma essi restano una testimonianza molto vivida di quel mondo e uno dei luoghi dove è possibile fare un’esperienza intensa della trincea.


  • GEMONIO

Capita di cercare una meta per una giornata diversa dal solito: uno di questi luoghi è Gemonio, a cavallo tra il lago Maggiore e i più piccoli laghi del varesotto.
La prima meta è la chiesa di San Pietro, gioiello romanico sorto su antiche fondamenta, probabilmente longobarde. All’interno le decorazioni ripercorrono la lunga storia della chiesa: dall’altare preromanico fino agli affreschi del XVI secolo.
Saliamo nel borgo e scoviamo, dietro uno dei tanti portoni, la corte settecentesca di un’antica casa rurale oggi Museo Civico Floriano Bodini. Vi sono esposte le opere del maestro scultore, ma non solo. Nel dopoguerra è stato animatore del gruppo degli artisti del “realismo esistenziale”, poi sempre più rivolto alla propria ricerca, fino a sfociare nella produzione particolare delle medaglie e delle grandi opere pubbliche.
Appena fuori dal minuscolo centro ci si trova sulle rive del torrente Viganella, dove sorge il mulino che è stata la casa e lo studio del pittore Innocente Salvini: un luogo di una bellezza inaspettata e genuina dove poter sostare nella natura e ammirare le opere di un artista che è riuscito ad essere allo stesso tempo autenticamente “europeo”, moderno e profondamente legato alla propria terra. 
E tra le vie del paese ecco spuntare, sulla parete della scuola elementare un’opera di Ravo: il Suonatore di Liuto del Caravaggio, perfetta conclusione di una giornata trascorsa in un paesino che non si stanca di cercare il bello.


  • LE VILLE DEL FAI

Varese città giardino, terra di ville e parchi e laghi dove la natura si confonde con il lavoro e l’estro dell’uomo. Proprio qui, in città, ma anche disperse nei boschi delle valli e nei piccoli paesi della provincia, sorgono numerose e splendide residenze di villeggiatura, ville circondate da parchi e giardini lussureggianti, o anche antiche case borghesi. Alcune di queste ville, tra le più significative, oggi si possono ammirare, grazie al lavoro del FAI che le ha restaurate e aperte al pubblico. Un itinerario di fascino che si sposta tra Villa Panza, nei pressi del centro della città di Varese, Villa Della Porta Bozzolo nascosta tra i boschi della verde Valcuvia e Casa Macchi, una dimora borghese di inizio novecento, adagiata di fianco alla parrocchiale del paese di Morazzone.


  • MONASTERI BENEDETTINI

 Occorre riconoscere che la civilizzazione “benedettina” è stato uno dei nodi decisivi per la costruzione di un’immagine unitaria dell’Europa attraverso i tempi, ed occorre anche riconoscere quanto i benedettini abbiano da sempre preferito, come luoghi di insediamento e di sviluppo, i punti di passaggio, le grandi vie di comunicazione. Non poteva quindi mancare, nella zona varesina, a cavallo tra pianura e Alpi, la presenza di numerosi e importanti monasteri, alcuni dei quali sono oggi visitabili. Il Monastero di Cairate, potente cenobio femminile lungo la strategica via dell’Olona tra Milano e le Prealpi; il Monastero di Ganna, con il suo ospizio lungo la via che porta al passo del Lucomagno in Svizzera; il chiostro di Voltorre e il suo straordinario chiostro scolpito, lungo le rive pescose del lago di Varese. Questi luoghi conservano ancora il fascino ombroso e silente del romanico, della pietra, di un mondo medievale così lontano eppure così coinvolgente.